Talk, workshop, incontri, panel discussion, presentazioni, film, documentari e libri. Anche quest’anno il programma del Festival Internazionale del Giornalismo si presenta ricco di eventi e particolarmente interessante. Un’occasione unica non solo per gli addetti ai lavori, che in cinque giorni hanno la possibilità di aggiornarsi e confrontarsi con colleghi di tutto il mondo sull’evoluzione della loro professione, ma anche per tutti coloro che, pur non essendo giornalisti, vogliono comunque ragionare su temi di attualità, ascoltando voci diverse. La potenza del Festival d’altronde è proprio questa: l’essere una grande newsroom mondiale, che produce un’immagine del presente in tempo reale, dove professionisti e non si incontrano e fanno giornalismo, informazione, costruendo un ricco e complesso racconto a più voci del mondo.
Giunto all’undicesima edizione, il Festival Internazionale del Giornalismo, che potrà essere seguito sui social con #ijf17, si svolgerà, come di consueto, nei palazzi e nelle sale del centro storico della città di Perugia. Il comune umbro da mercoledì 5 a domenica 9 aprile accoglierà gli oltre 500 speaker, provenienti da 44 paesi diversi. A far sì che la manifestazione giornalistica funzioni ci saranno anche più di 200 volontari, tra studenti, aspiranti giornalisti, fotografi, in arrivo da 27 paesi: Argentina, Australia, Bangladesh, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Canada, Egitto, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Camerun, India, Iraq, Italia, Olanda, Pakistan, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Sudafrica, Spagna, Turchia, Ucraina.
Da sempre strettamente connesso a ciò che succede nel mondo, anche in questa edizione il Festival dedicherà molto spazio alla trattazione di tematiche attuali, sempre tenendosi lontano da filtri e censure. Trump e la sua sfida continua ai media, la Turchia di Erdogan e la libertà di informazione sotto attacco in tutto il mondo, l’Europa al bivio con Brexit e la spinta dei movimenti populisti, e la pericolosa tentazione di legiferare sulla verità per contrastare le fake news, in una presunta era della post-verità. Questi sono solo alcuni degli argomenti che verranno affrontati dagli speaker, sotto diverse angolazioni, in modo da darne un quadro il più completo possibile. Nelle cinque giornate si avrà, infatti, anche la possibilità di parlare di Siria e Yemen, di attivismo e i diritti umani, di cyberguerre, della dilagante sfiducia nei media, che mette a rischio le democrazie, del cambiamento climatico, di disabilità e sport, di ISIS e del ruolo delle donne nel terrorismo islamico, di ricerca e università e molto altro ancora.
Quattro saranno i talk, affidati a personalità dei media molto diverse tra loro. Ciascun incontro sarà della durata di 17 minuti e darà la possibilità di ascoltare storie di lotta per la democrazia e la liberta, come quello con Cameron Barr, Managing Editor The Washington Post, “La verità e i 'fatti alternativi': la sfida al giornalismo del Presidente Trump” o quello con Zaina Erhaim, Institute for War and Peace Reporting, “Coprire la guerra in Siria da giornalista, attivista e donna”.
Tanti gli incontri con giornalisti ed esperti come Giovanni Floris, Carlo Lucarelli, Emiliano Fittipaldi, Pierluigi Pardo, Barbara Serra, Zerocalcare, Corrado Formigli, Milena Gabanelli, Roberto Iacona e molti altri ancora. Interessanti anche gli appuntamenti, che saranno allestiti all’interno del teatro di Perugia, e che vedranno alternarsi sul palco, nelle cinque giornate, Lirio Abbate, Roberto Saviano, Marco Travaglio, Diego Bianchi e Beppe Severgnini.
Il programma nel dettaglio dell’undicesima edizione del Festival Internazionale del Giornalismo è consultabile sul sito ufficiale della manifestazione www.festivaldelgiornalismo.com. Tutti gli eventi in programma nei cinque giorni sono ad accesso gratuito e potranno essere seguiti anche virtualmente in live streaming.
Eleonora D’Ippolito 12/03/2017