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Da social media a social IA: la rivoluzione degli influencer nell'era digitale

In un mondo sempre più interconnesso, i social media hanno superato il loro ruolo di semplici piattaforme di condivisione di contenuti, divenendo terreni di sperimentazione per l'intelligenza artificiale (IA), una tecnologia rivoluzionaria che sta ridefinendo il modo in cui gli influencer operano e l'influenza che esercitano sulla cultura digitale.
L'intelligenza artificiale può permeare ogni aspetto dei social media, influenzando la visibilità dei contenuti, la personalizzazione dei feed e persino la creazione di contenuti stessi. Gli algoritmi di raccomandazione utilizzati dalle piattaforme sociali sono in grado di analizzare i dati dei comportamenti degli utenti per predire e adattare il contenuto in base alle preferenze individuali. Questo significa che gli influencer devono ora navigare in un paesaggio digitale in cui la tecnologia gioca un ruolo sempre più centrale nella loro capacità di raggiungere e coinvolgere il pubblico.
La trasformazione più evidente è evidente nella creazione di contenuti. Gli influencer possono ora sfruttare strumenti di generazione automatica di contenuti per produrre una quantità maggiore di materiale in meno tempo, esplorando nuove forme di espressione digitale e sperimentando con nuove modalità di coinvolgimento del pubblico. Tuttavia, questa automazione solleva anche domande sulla perdita di autenticità e originalità nei contenuti generati, ponendo la sfida di trovare un equilibrio tra l'efficienza della produzione e l'autenticità del messaggio.
Una delle preoccupazioni più discusse è la possibilità che gli influencer possano essere sostituiti da avatar digitali creati e gestiti interamente dall'IA. Questi avatar, capaci di generare contenuti persuasivi e visivamente impeccabili, potrebbero ridurre la domanda per influencer in carne e ossa. Peraltro la tecnologia deepfake solleva questioni etiche legate all'uso non consensuale dell'immagine di una persona, creando potenziali scenari di diffamazione o manipolazione. Con l'integrazione sempre più profonda dell'IA nelle piattaforme di social media, cresce il rischio relativo alla sicurezza e alla privacy dei dati. Gli influencer, che condividono ampiamente la propria vita online, potrebbero trovarsi esposti a nuove vulnerabilità. La raccolta e l'analisi di dati sensibili da parte di sistemi IA senza le dovute precauzioni possono portare a violazioni della privacy e alla diffusione non autorizzata di informazioni personali.
L'analisi dei dati avanzata consente agli influencer di comprendere meglio il loro pubblico e adattare i loro messaggi in base alle preferenze individuali. Questa personalizzazione dei contenuti offre opportunità senza precedenti per il coinvolgimento del pubblico, ma solleva preoccupazioni sulla manipolazione delle opinioni. Gli influencer che consapevolmente usa l'IA nel loro lavoro, devono essere sempre più consapevoli del potere e della responsabilità che derivano dall'accesso a una tale ricchezza di dati, assicurandosi che il loro utilizzo sia sempre etico e trasparente.
L'IA offre agli influencer anche nuove opportunità di crescita e successo. Con l'accesso a strumenti avanzati di analisi dei dati e generazione di contenuti, gli influencer possono ampliare il loro pubblico e migliorare l'engagement dei follower, tuttavia, per capitalizzare appieno su queste opportunità, devono essere pronti a evolversi e adattarsi ai rapidi cambiamenti nel panorama dei social media.
In conclusione, la rivoluzione degli influencer nell'era digitale è una storia di adattamento e innovazione.
Mentre l'intelligenza artificiale continua a trasformare i social media, gli influencer devono essere pronti a evolversi e a abbracciare le nuove opportunità che questa tecnologia offre, mantenendo sempre salda la loro identità e il loro legame con il pubblico. La chiave del successo sarà trovare un equilibrio tra l'adozione delle nuove tecnologie e la preservazione dell'autenticità e dell'integrità che hanno fatto degli influencer una forza così potente nella cultura digitale contemporanea.

Davide Antonio Bellalba  19/02/2024

Bologna: a Palazzo d’Accursio in mostra "Turbamento ed estasi" le opere di Giovanni Masotti

L’Associazione Bologna per le Arti presenta a Palazzo d’Accursio dal 9 dicembre al 4 febbraio, Giovanni Masotti (1873-1915). Turbamento ed estasi, una mostra curata da Francesca Sinigaglia e Isabella Stancari che si propone di ricostruire la vita e l’operato del pittore, celebrando i 150 anni dalla nascita e redigendo, per la prima volta, un catalogo delle opere conosciute.
La mostra raccoglie 70 opere, tra grandi tele, tavolette, disegni e acquerelli, provenienti da collezioni private e pubbliche, come Intesa Sanpaolo, Collegio Artistico Venturoli, Diocesi di Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna e Pinacoteca Nazionale di Bologna, oltre che un importante nucleo di dipinti ancora di proprietà degli eredi. La rassegna segue un percorso cronologico mostrando, per la prima volta, l’evoluzione stilistica dell’artista ed è organizzata attorno a cinque nuclei tematici principali: dalla frequentazione del Collegio Venturoli, alle collaborazioni con le chiese bolognesi e con la Società Francesco Francia, alla partecipazione ai concorsi pittorici, all’attività di decoratore e alla morte ad Aosta.

Giovanni Masotti, nato nel 1873, fu tra i più promettenti esponenti della pittura locale del suo tempo, conosciuto per la sensibilità coloristica e le capacità innovative. Dal carattere instabile e fiero, studiò al Collegio Venturoli e nonostante la sua breve vita (morì nel 1915, a soli quarantadue anni, dopo essere stato tormentato dalla sifilide), conquistò diversi riconoscimenti in campo pittorico, come il Premio Baruzzi, che vinse nel 1902 con Bandiera bianca, ritenuto il suo capolavoro.
Il primo nucleo di opere esposte in mostra è quello che si riferisce agli anni della formazione presso il Collegio Venturoli (e lì ancora conservate), dove Masotti, che fece il suo ingresso nell’istituzione nel novembre del 1885, studiò con Alfredo Tartarini ed Enrico Barbèri. Tra le opere più significative degli anni di studio, si ricordano il Coro di San Domenico con frati (1892) insieme a quelle realizzate durante il periodo del Pensionato Angiolini, come il Venditore di immagini (1894) e Leonardo mentre dipinge la Gioconda (1896).
Il secondo nucleo riunisce i dipinti esposti alle mostre organizzate dalla Società Francesco Francia, un’organizzazione che raccoglieva l’eredità della Società Protettrice delle Belle Arti, e che si proponeva di promuovere l’attività degli artisti attraverso esposizioni e iniziative. Tra queste opere si segnala Fiori senza amore di Intesa Sanpaolo, un dipinto che ebbe un buon riscontro anche all’estero, come testimonia il cartiglio scritto in tedesco applicato sul retro del quadro, Fiori d’Aprile proveniente da una importante collezione bolognese e il grande L’Anonima, rimasto presso la famiglia di Masotti per generazioni.
Il terzo nucleo di opere è legato alle tematiche sociali, un filone che Masotti aveva iniziato ad indagare già negli anni della formazione al Venturoli. Oltre al già citato Bandiera bianca, un altro esempio è il dipinto Dopo la tempesta, realizzato nel 1899, che raffigura una famiglia contadina che ha perso il proprio raccolto. Quest’opera risente di certe atmosfere e maniere segantiniane. Un’artista, Segantini, di cui Masotti potrebbe aver visto il dipinto Alla stanga del 1888 che fu esposto proprio a Bologna, oggi parte delle collezioni della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. A questi quadri si aggiungono i dipinti legati all’epopea garibaldina, come le due versioni de La morte di Anita Garibaldi (1902-1904 ca.) in prestito dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Si passa poi alla pittura religiosa, ben rappresentata da due dipinti: Crocifissione di Cristo, oggi conservato presso la Chiesa di Santa Maria e San Domenico della Mascarella, e L’Immacolata (1908), seconda versione della grande Immacolata ideata dall’artista per l’Oratorio di San Filippo Neri, dispersa nel corso della seconda guerra mondiale. La mostra continua con uno sguardo ad alcuni disegni di decorazione realizzati a matita e ad acquarello su carta. Egli lavorò come decoratore d’interni in diversi edifici privati e pubblici cittadini, come il Caffè San Pietro e la Pasticceria Rovinazzi, mostrando un’inclinazione per il gusto floreale, che a Bologna si stava affermando grazie alla figura di Alfonso Rubbiani e all’esperienza dell’Aemilia Ars.
L’ultimo capitolo è infine rappresentato dai dipinti realizzati durante il suo esilio forzato ad Aosta, dove si ritirò dal 1910, presentando a Torino il suo Chanteclair, in cui in un campo di agli scorrazzano un gruppo di galli, riprendendo la commedia amara di Edmond Rostand che si adattava perfettamente alla sua condizione di artista pluripremiato ma, a causa del suo carattere tormentato, compreso da pochi. Giovanni Masotti morì prematuramente nel 1915 dopo essere stato ricoverato nell’Ospedale Psichiatrico di Collegno, reso pazzo dalla sifilide, dimenticato da tutti e sostenuto solo dalla famiglia.
A 150 dalla nascita, l’Associazione Bologna per le Arti rende giustizia ad un grande protagonista dell’arte bolognese di fine secolo.

L’Associazione Bologna per le Arti è nata nel 1999 per fornire un servizio diretto alla conoscenza e alla divulgazione delle arti figurative con specifico riferimento ai periodi dell’Ottocento e del Novecento. A tal fine, l’associazione, senza scopo di lucro organizza mostre, conferenze e realizza pubblicazioni finalizzate alla valorizzazione della tradizione artistico-culturale del territorio bolognese. L’Associazione Bologna per le Arti realizza i propri progetti collaborando con enti, associazioni e istituzioni di natura pubblica e privata. Dal 2010 realizza mostre annuali presso Palazzo d’Accursio in collaborazione con il Comune di Bologna, sempre corredate dal ciclo di incontri «Dialoghi Culturali a Palazzo d’Accursio» grazie alla partecipazione dei maggiori professionisti della cultura in città e nel Paese. Sono state finora allestite mostre antologiche di importanti pittori bolognesi, spesso realizzando per la prima volta delle monografie. In ordine di realizzazione: Alessandro Scorzoni (1999), Fabio Fabbi (2000), Raffaele Faccioli (2001), Giulio Fiori (2002), Ugo Guidi (2003), Coriolano Vighi (2009), Guglielmo Pizzirani (2010), Luigi Bertelli (2011), Alfredo Protti (2012), Mario De Maria (2013), Giovanni Romagnoli (2014), Flavio Bertelli (2015), Carlo Corsi (2016), Luigi Busi (2018), Giovanni Paolo Bedini (2018), Da Bertelli a Guidi (2019), Augusto Majani (2021), Norma Mascellani (2022).
L’Associazione Bologna per le Arti è stata premiata due volte dalla Presidenza della Repubblica e in occasione del ventennale ha ricevuto dal Comune di Bologna anche la Turrita d’Argento per l’opera di divulgazione e valorizzazione della pittura bolognese.

foto: Giovanni Masotti, Fiori d'aprile, s.d. (1900), olio su tela, 110,5 x 72 cm, collezione privata (per gentile concessione dell'ufficio stampa)

U.s.  03/11/2023

Protezione della privacy e sicurezza dei dati nell'era digitale: un imperativo per la società moderna

L'avvento della tecnologia digitale ha rivoluzionato molti aspetti della nostra vita quotidiana, ma ha anche sollevato preoccupazioni significative riguardo alla protezione della privacy e alla sicurezza dei dati personali. In un mondo sempre più interconnesso e digitalizzato, è fondamentale esaminare da vicino le sfide e le opportunità legate alla protezione della privacy e alla sicurezza dei dati.
La privacy è un diritto fondamentale che deve essere protetto e preservato in un'era in cui i dati personali vengono raccolti, elaborati e utilizzati in modi sempre più invasivi. Le persone devono avere il controllo sui propri dati e essere in grado di decidere come vengono utilizzati e condivisi. Tuttavia, con la diffusione di tecnologie come l'intelligenza artificiale e l'Internet delle cose, la raccolta e l'elaborazione dei dati sono diventate sempre più pervasive, mettendo a rischio la privacy individuale.
Oltre alla protezione della privacy, la sicurezza dei dati è diventata un'area di crescente preoccupazione nell'era digitale. Con il proliferare delle minacce informatiche come hacker, malware e phishing, è essenziale adottare misure robuste per proteggere i dati personali e sensibili da accessi non autorizzati e violazioni della sicurezza. Le conseguenze di una violazione della sicurezza dei dati possono essere devastanti, con gravi conseguenze per la reputazione, la fiducia del cliente e la sicurezza finanziaria.
Proteggere la privacy e garantire la sicurezza dei dati presenta una serie di sfide uniche nell'era digitale. Una delle principali sfide è rappresentata dalla crescente quantità e complessità dei dati generati e condivisi online. Con la diffusione di dispositivi connessi e servizi digitali, i dati personali vengono raccolti e elaborati in quantità sempre maggiori, rendendo difficile per gli individui mantenere il controllo sui propri dati e comprendere appieno le implicazioni della loro condivisione.
Un'altra sfida è rappresentata dalla natura globale e interconnessa dell'ecosistema digitale. Con i dati che attraversano confini nazionali e giurisdizioni, la protezione della privacy e della sicurezza dei dati diventa una sfida transfrontaliera che richiede una cooperazione internazionale e una standardizzazione delle normative e delle pratiche.
Nonostante le sfide, la protezione della privacy e della sicurezza dei dati presenta anche opportunità significative per migliorare la fiducia del consumatore, promuovere l'innovazione e garantire un ambiente digitale sicuro e affidabile. Investire in tecnologie e pratiche di protezione dei dati può aiutare le aziende a differenziarsi sul mercato e a costruire relazioni di fiducia con i propri clienti.
La protezione della privacy e della sicurezza dei dati è diventata un tema di fondamentale importanza nell'era digitale. Affrontare con successo le sfide associate a questo tema richiederà un impegno collettivo da parte di governi, aziende e individui per sviluppare politiche e pratiche che garantiscano la protezione e il rispetto della privacy e della sicurezza dei dati. Solo in questo modo sarà possibile garantire un futuro digitale sicuro, affidabile e rispettoso della privacy per tutti.
In ambito normativo, numerosi paesi hanno introdotto leggi e regolamenti specifici per proteggere la privacy e la sicurezza dei dati personali. Tra i più noti c'è il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell'Unione Europea, che stabilisce regole chiare e rigorose per la raccolta, l'elaborazione e la conservazione dei dati personali. Altri esempi includono la California Consumer Privacy Act (CCPA) negli Stati Uniti e la Legge sulla Protezione dei Dati Personali (LGPD) in Brasile. Queste normative forniscono un quadro giuridico fondamentale per garantire la protezione della privacy e dei dati personali in un contesto digitale sempre più complesso e interconnesso.

Davide Antonio Bellalba  02/11/2023

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