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Il Trio Orelon apre la Stagione Cameristica 64 edizione promossa da Teatri di Pistoia

01-11-2025 19:02

Redazione

Musica,

Il Trio Orelon apre la Stagione Cameristica 64 edizione promossa da Teatri di Pistoia

Con il Trio Orelon, giovane formazione già proiettata ai vertici della scena internazionale grazie a una serie impressionante di riconoscimenti (tra q

Con il Trio Orelon, giovane formazione già proiettata ai vertici della scena internazionale grazie a una serie impressionante di riconoscimenti (tra questi, il Primo Premio al Concorso ARD di Monaco 2023), si apre domenica 9 novembre (ore 17) la Stagione Cameristica 2025/26, a cura di Daniele Giorgi e promossa da Fondazione Teatri di Pistoia col sostegno di Fondazione Caript

Una stagione dalla prestigiosa tradizione (64ª edizione) che da novembre ad aprile, nella raccolta e preziosa architettura della sua storica sede, il Saloncino della Musica di Palazzo de’ Rossi, intreccia rigore e poesia, grande repertorio e aperture su territori meno battuti, nella consueta tensione verso l’eccellenza esecutiva e la cura della proposta artistica.

Il Trio OrelonJudith Stapf violino, Arnau Rovira i Bascompte violoncello, Marco Sanna pianoforte – porta nella sua musica ciò che il suo stesso nome (orelon, “orecchio” in esperanto) evoca: un ascolto profondo, capace di trasformarsi in intensità comunicativa e omogeneità di suono. L’ensemble ha conquistato pubblico e critica per la densità quasi sinfonica delle loro interpretazioni, sempre animate da una forte tensione cameristica. 

Il programma affronta due vertici del repertorio novecentesco per trio con pianoforte: il Trio in la minore di Ravel, che intreccia leggerezza e trasparenza a forza visionaria, e il monumentale Trio op. 65 di Dvořák, partitura di ardente tensione romantica. Due capolavori che, pur lontani nello stile, condividono un’energia dirompente e una scrittura che spinge il trio con pianoforte ai suoi limiti espressivi.

Con il Trio in la minore, composto nel 1914 alla vigilia della Grande Guerra, Ravel ci offre precisione cristallina, raffinatezza timbrica, invenzione ritmica che attinge tanto al folklore basco quanto a suggestioni orientali. La leggerezza e la trasparenza non attenuano la forza visionaria di una partitura che resta una delle più alte vette della musica da camera del Novecento. Nel 1883 Dvořák compose il suo Trio op. 65, un’opera, invece, segnata da toni drammatici e da una grande ampiezza architettonica: pagina poderosa, dal respiro orchestrale, che fonde vitalità ritmica, malinconia boema e slancio lirico in un affresco di rara intensità.

Nell’incontro tra questi due universi – la robustezza appassionata di Dvořák e l’eleganza visionaria di Ravel – il Trio Orelon trova terreno ideale per esprimere la propria identità: intensità, coesione e una costante ricerca di dialogo autentico con la musica e con chi ascolta.

Così Daniele Giorgi traccia il profilo della nuova Stagione Cameristica: “Dopo l’apertura del 9 novembre, affidata al Trio Orelon, una delle formazioni emergenti più interessanti del panorama europeo, a dicembre ci attende un appuntamento speciale che unisce musica e riflessione attorno alla figura di Giuseppe Tartini. L’occasione è la presentazione della nuova monografia firmata da Mirko Schipilliti, che sarà anche protagonista, al cembalo, di un concerto in duo con Chouchane Siranossian, violinista di raffinatissimo talento. Un omaggio all’arte e al pensiero tartiniani, un'esperienza immersiva nel mondo del grande violinista-filosofo (13 dicembre). Il nuovo anno si aprirà con un duo violino e pianoforte di solida carriera internazionale, quello formato da Pavel Berman e Maria Meerovitch: il loro programma ci condurrà da Mozart al tardo Romanticismo e oltre, passando per le visioni interiori di Bloch e il magnetismo della Tzigane di Ravel, vera prova di fuoco per ogni violinista (18 gennaio). Con Adriana Ferreira e Augusta Giraldi, in Entre rêve et lumière, ci si immergerà poi nella luce impalpabile della musica francese per flauto e arpa. Un viaggio tra impressioni, sogni e arabeschi sonori, da Debussy a Fauré, da Bozza a Jean Cras, attraverso pagine di raro fascino e grande poesia timbrica (8 febbraio). Il Quartetto Werther, tra le formazioni più affermate della giovane generazione italiana, insignito del Premio “Farulli” 2023 e vincitore, nel 2025, del Primo Premio all’International Johannes Brahms Chamber Music Competition, ci guiderà dentro due autentiche architetture emotive: il Quartetto con pianoforte n. 2 di Fauré, denso e contemplativo, e l’irruente Quartetto op. 25 di Brahms, con la sua celebre e travolgente Rapsodia ungherese conclusiva (22 febbraio). Il recital pianistico di questa stagione è affidato a un grande interprete del nostro tempo, Andrea Lucchesini, che ci accompagnerà in un doppio viaggio tra il lirismo sospeso degli Improvvisi op. 90 di Schubert e l’infinita tavolozza emotiva dei 24 Preludi op. 28 di Chopin. Due mondi solo in apparenza lontani, entrambi segnati da una ricerca poetica profonda e appassionata (13 marzo). A chiudere la stagione sarà il Barbican Quartet, ensemble internazionale di base londinese, vincitore del prestigioso Concorso ARD 2022 e ormai presenza stabile nelle sale da concerto più importanti d’Europa. Il programma scelto affianca la purezza di Mozart e l’intensità giovanile di Mendelssohn a due gemme del Novecento: il Quartetto n. 2 op. 56 di Szymanowski, dai colori accesi e visionari, e il lirico Poem di Rebecca Clarke, voce femminile colta e originale di una stagione musicale tutta da riscoprire (12 aprile).

 

TRIO ORELON | Densità sinfonica, omogeneità sonora, “intensità ed emotività cameristica” (Frankfurter Allgemeine Zeitung): sono queste le qualità che fin dagli esordi hanno contraddistinto il Trio Orelon. Fondato a Colonia nel 2019, il trio prende il nome dalla parola esperanto Orelon, che significa “orecchio”, simbolo dell’ascolto profondo e consapevole che guida il lavoro dei suoi componenti: Judith Stapf (violino), Arnau Rovira i Bascompte (violoncello) e Marco Sanna (pianoforte), uniti da un’intesa artistica e umana nata tra le Hochschule di Colonia e Berlino. Negli ultimi anni, il Trio Orelon ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali. Tra questi, il Primo Premio e il Premio Speciale per il miglior brano d’obbligo al concorso Schubert und die Musik der Moderne di Graz, e, nell’estate 2023, il Primo Premio e il Premio Speciale per il miglior pezzo d’obbligo all’International Chamber Music Competition di Melbourne. È inoltre risultato vincitore o finalista in prestigiosi concorsi come il Premio Trio di Trieste, l’ICM Pinerolo - Torino, il Concorso Schumann di Francoforte e il Concorso Mendelssohn di Berlino. Nel settembre 2023, il trio ha conquistato il Primo Premio al Concorso ARD di Monaco, uno dei più prestigiosi al mondo. Il Trio Orelon si distingue per la qualità delle interpretazioni, l’energia comunicativa e la ricerca di programmi innovativi, che affiancano il grande repertorio a pagine meno conosciute. Ne è esempio il progetto Beethovens Töchter (“Le figlie di Beethoven”), dedicato alla riscoperta della musica composta da donne, in dialogo con la figura di Beethoven attraverso concerti introdotti da approfondimenti tematici.

L’attività concertistica ha portato il Trio Orelon in tutta Europa, con esibizioni in sale prestigiose quali la Tonhalle di Düsseldorf, la Konzerthaus di Berlino, la Alte Oper di Francoforte, la Beethoven-Haus di Bonn e la Gewandhaus di Lipsia. Nel 2022 è uscito il loro CD di debutto per Da Vinci Classics, con musiche di Amy Beach. L’album è stato nominato “CD della settimana” da Saarländischer Rundfunk e RBB, ricevendo entusiastiche recensioni da testate come Süddeutsche Zeitung, HR, MDR e WDR. Il trio ha studiato con Jonathan Aner alla Hochschule für Musik di Berlino e dal 2022 si perfeziona con Thomas Hoppe alla Folkwang Universität der Künste di Essen. 

 

U.s.  01/11/2023

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