Ambra Angiolini arriva al Teatro Consorziale di Budrio il 18 febbraio 2025 con lo spettacolo che ha commosso migliaia di spettatori: Oliva Denaro.
C’è una storia vera, e c’è un romanzo. La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto. All’inizio Oliva è una quindicenne che nell’Italia di quegli anni, dove la legge stabiliva che, se l’autore del reato di violenza carnale avesse poi sposato la “parte offesa”, avrebbe automaticamente estinto la condanna (anche se ai danni di una minorenne), cerca il suo posto nel mondo. E, in un universo che sostiene che “la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia”, Oliva ci narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore soprattutto perché inedita e rivoluzionaria, rifiuta la classica “paciata” e dice no alla violenza e al sopruso.
Una storia di crescita e di emancipazione che scandaglia le contraddizioni dell’amore (tra padri e figlie, tra madri e figlie) e si insinua tra le ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa. Ma Oliva, proprio come Franca Viola, decide di essere protagonista delle proprie scelte, circondata da una famiglia che impara con lei e grazie a lei a superare ricatti, stereotipi e convenzioni. Un padre che frequenta il silenzio e il dubbio, ma che riuscirà a dire alla figlia “se tu inciampi io ti sorreggo”, e una madre che, dapprima più propensa a piegarsi alla prepotenza e al fatalismo, riuscirà infine a spezzare le catene della sottomissione e della vergogna. Grazie alla scrittura limpida, poetica, teatralissima e immaginifica di Viola Ardone, Oliva Denaro diventa così la storia di tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non aver scelta, costrette da una legge arcaica e indecente (lo stupro fino al 1981 era considerato solo oltraggio alla morale e non reato contro la persona) ad accettare un aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una storia di ieri e di oggi, che parla di libertà, civiltà e riscatto.
Ambra Angiolini debutta a teatro nel 2000 con Menecmi, ma è nel 2006 che ottiene il successo grazie al film Saturno Contro di Ozpetek che le vale i maggiori premi cinematografici italiani del 2007: David di Donatello, Nastro d'argento, Globo d'oro, Ciak d'oro, Premio Flaiano. Ha preso parte a film quali Immaturi e relativo sequel, Viva l’Italia, Un Natale stupefacente. Dal 2016 conduce programmi per la Rai e per Sky, proseguendo in parallelo la sua attività come attrice televisiva, cinematografica e teatrale.